mercoledì 8 febbraio 2012

Sull'orlo di una crisi di nervi

 Sicuramente non si potrà dire che scorderemo l'inverno 2012, anzi passerà alla storia, come sono passati quello del 1407/1408, quello del 1709, quello del 1929, quello del 1956, ma anche molte date intremedie che hanno registrato record di rigidita o di abbondanti nevicate oppure di lunghezza dell'inverno.
Sicuramente quest'anno in molte località batterà il record di freddo oppure di precipitazioni nevose, e non ultimo il vento che soffia potente.
Ma noi italiani non siamo gente normale che vive in un paese normale, perchè viviamo in un paese dall'eterna emergenza.
Emergenza alluvione
Emergenza frane
Emergenza terremoto
Emergenza freddo
Emergenza neve
Emergenza lavoro
Emergenza inquinamento
Emrgenza criminalità
Emergenza su emergenza, ogni giorno un'emergenza e mai a trovarsi pronti una volta, mai che si sappia con precisione cosa fare in caso di emergenza.
Abbiamo anche un governo di emergenza, un commissario per l'emergenza,
siamo un paese sull'orlo di una crisi di nervi, non si può spiegare altrimenti tutte queste emergenze, quando non ci sono emergenze le creiamo, basta poco, serve solo una nave da crociera e la si va a far naufragare in uno dei più bei mari che abbiamo.

Una cosa possiamo imparare da quest'ondata di freddo, ovvero che non siamo preparati a nessuna crisi prossima futura, in casa non abbiamo scorte di cibo, non abbiamo un riscaldamento sostenibile con la situazione odierna, se viene a mancare l'elettricità la maggior parte delle nostre case non sono più in grado di essere riscaldate perchè le caldaie a gas hanno bisogno dell'elettricità per funzionare, stessa cosa vale per le tanto decantate stufe a pellet, sicuramente una buona parte degli italiani rimasti senza luce dovranno anche patire i disagi dovuti a rotture per congelamento di caldaie e termosifoni.
Questo ci fa capire che non siamo preparati per nessuna decrescita, felice, o infelice che sia, a volte la nevicata ci trova senza un badile per spalare la neve, siamo diventati un paese di gente che ama le emergenze in televisione e quando gli capitano in diretta rimangono in attesa dei soccorsi, della ferraginosa macchina dei soccorsi, e la cosa che sappiamo fare meglio e riprendere le calamità per il nostro minuto di celebrità, di notorietà su youreporter o youtube.
I vecchi una volta avevano creato un sacco di proverbi che abbiamo scordato, proverbi del tipo "una rondine non fa primavera" per quelli che già pensavano alle semine dell'orto e improvvisamente han scoperto che nevica, ma più di tutto vale il proverbio "febbraio, febbraietto, corto e maledetto", avrà pur voluto dire qualcosa, oppure no?
Nel post sulle mie previsioni per il 2012 mi ero scordato di parlare dei primi mesi dell'anno, ma ci stanno emozionando alla grande, oserei dire a quasto punto che potrei accettare scommesse, quale sarà la prossima emergenza, a quanto me lo date il Vesuvio visto che l'ultima eruzione imponente è avvenuta nel 79 d.c., ma poi abbiamo l'Etna che si erutta ma un'eruzione come si deve manca da tempo, e che dire di Marsilli? di lui poche notizie ma potrebbe dare grandi soddisfazioni per un paese in costante emergenza, lui si Marsilli potrebbe creare anche uno tsunami imponete anche quet'ultima calamità ci manca da tempo immemore, buon lavoro protezione civile.
Altra parola che fa rima con emergenza è calamità naturale, oltre che in continua emergenza siamo continuamente in uno stato di calamità naturale.
Finisco con un'altro proverbio "sotto la neve pane, sotto la pioggia fame", questo mi sa che non vale più, sia sotto la neve che sotto la pioggia con questo governo sarà solo fame, e per restare in ottimismo di solito in pieno inverno non compaiono le famigerate epidemie influenzali?, che sterminano il popolo, per ora non se ne sente parlare in TV, ma chissà, e allora verrà buona quanto si scrisse aVenezia nel risorgimento "Il morbo infuria, il pan ci manca, sul ponte sventola bandiera bianca!"
E a proposito di veneziani esiste una bella filastrocca sempre di quel periodo che voglio ricodare con tanto di traduzione:

"Con San Marco comandava (Quando comandava San Marco)
se disnava e se senava (si faceva pranzo e si cenava)
Soto Franza, brava gente (Sotto la Francia che era brava gente)
se disnava solamente (si cenava solamente)
Soto Casa de Lorena (sotto la casa austriaca Lorena)
non se disna e non se sena (niente pranzo e niente cena)
 e quando per fame dovettero emigrare a milioni aggiunsero
Soto Casa de Savoia (mentre sotto casa Savoia)
de magnar te ga voja (di mangiar hai solo voglia)
i n'à portà 'na fame roja" (ci hanno portato una fame troia)
"Savoja, Savoja, intanto noaltri...... andemo via....... vaca troja"

5 commenti:

unrosetoinviacerreto ha detto...

Condivido tutto!

mauri ha detto...

Ciao, è difficile non condividere.

Franz Mosco ha detto...

leggevo un articolo su (boh!) che a roma c'e' stato chi si e' precipitato a vuotare i supermercati e si e' messo a fare borsa nera. Per 10 cm di neve.

Non solo non siamo preparati alle emergenze ma quando queste ci sono salta subito fuori lo sciacallo che prova a guadagnarci su.
(pensiamo all'Aquila per esempio).

(qui riscaldamento a metano si, ma anche stufe a legna. Che di elettrico han solo la lucetta del forno :D ci prepariamo a decrescere. abbastanza felici devo dire)

mauri ha detto...

Borsa nera, sciacalli,
tutte storie italiane.

Sara ha detto...

Si, è vero, non siamo preparati, vedo infatti la differenza di reazione alla neve, tra me e mio suocero, ad esempio, qua intorno a casa lui sa subito cosa bisogna fare. E'una questione educativa, la mia generazione forse è tra le prime che è stata educata (dallo Stato)in gran parte a delegare. E'chiesto di muoverci entro i binari e stop.