mercoledì 7 dicembre 2011

Un autunno non nella media

Io amo sempre confrontarmi con la memoria vivente che nel mio caso è un signore che ha un pò più di 90 anni, parliamo spesso di orto, di accadimenti passati e del tempo.
Ecco, quando gli parlo del tempo lui mi sta ad acoltare, poi con la sua calma mi risponde e sempre mi spiazza.
L'altro giorno gli dicevo che quello che stà finendo è un autunno strano, secco oltre la media, ma al tempo stesso con precipitazioni impetuose raggruppate in un sol giorno, pioggie da uragano, dicevo non sarà che effettivamente è un pò colpa delle scie chimiche, un pò dello spostamento dell'asse terrestre, un pò dell'accelerazione delle macchie solari, un pò dell'uomo, ecc., lui mi guarda, e senza riflettere mi dice:
"Io da quà mi sono spostato poco, è stato solo quella volta che sono andato su al nord per la costruzione della ferrovia, io non so che tempo abbia fatto in tutti questi anni nel resto del mondo, ma quà sull'appennino, ne ho visti ancora di autunni così, ho visto passare anche un'inverno senza neve, così come ho visto nevicare sull'appennino alla metà di luglio, si in effetti ha fatto tanta acqua in un sol colpo, però ricordo che quando mio padre aveva il mulino le alluvioni avvenivano anche allora ed erano frequanti nel periodo da fine ottobre al 2 di novembre, poi a volte si vedevano nel periodo fine marzo, 10 aprile. Le stagioni un pò strane come le chiami te c'erano anche una volta, a volte pioveva a volte c'era la siccità, a volte faceva caldo a volte faceva freddo, boh io non so nel resto del mondo ma nel mondo che potevo vedere io era normale che queste cose si verificassero, non esiteva un autunno da manuale. Ah ricordati di piantare i piselli che ti ho dato ai primi di febbraio, ci vediamo"
Ecco ogni volta mi spiazza e mi lascia con dei dubbi, quanto influisce l'uomo nel clima e quanto fa quello che gli pare questo clima che a me non pare più lo stesso?
A volte penso a quando lui non ci sarà più e io mi ritrovero a non poter più sentire le sue storie, per ora mi accontento di conservare gelosamente quei piselli che mi ha dato come semenza, piselli antichi, di quelli di una volta che oggi  non si trovano più, insomma mi ha regalato un sogno, una speranza, un seme d'altri tempi.

3 commenti:

unrosetoinviacerreto ha detto...

Fortunati ad essere vicini.

Sara ha detto...

Mi ha emozionato tantissimo leggere questo post e apprendere le parole di questo vecchio. In effetti credo che spesso i fenomeni atmosferici e climatici risentano della cassa di risonanza dei media, a prescindere.
Tu ascolta e trascrivi, il bello della rete è proprio questo,cioè possiamo mettere i salvo testimonianze preziose. Io volevo iniziare a fotografare le cose che fa mio suocero nell'orto, per fermare nelle immagini la sua arte agricola!

mauri ha detto...

@ unrosetoinviacerreto - Puoi ben dirlo.
@ Sara - Ecco, l'arte agricola, hai detto bene è questa memoria che in grandissima parte è stata cancellata in questo paese, l'arte di fare le cose al contatto con la terra, le giovani generazioni credono che il latte e le uova le faccia il supermercato, grazie al frutto di politiche sbagliate che incentivavano il riposo della terra e il suo conseguente abbandono, ci hanno trascinato in questa tragedia.